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    [Informazione] Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

    Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti archeologici. L'annuncio del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini: le gratuità riguarderanno solo i giovani sotto i 18 anni e alcune categorie. Le riduzioni resteranno fino ai 25 anni, mentre scomparirà la gratuità per gli over 65.

    Ogni prima domenica del mese i tutti i luoghi della cultura statati saranno visitabili gratuitamente e ci saranno 2 notti al museo con ingresso ad un euro ogni anno. Inoltre i grandi musei saranno aperti il venerdì fino alle ore 22.

    #2
    Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

    l'Italia invecchia...

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      #3
      Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

      No comment ….

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        #4
        Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

        Per i docenti saranno gratuiti perchè ci hanno rilasciato degli attestati.

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          #5
          Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

          Pensano che tutti gli over 65 che vanno ora gratis ci andranno anche a pagamento?

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            #6
            Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

            PROPRIO un intervento Franceschino

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              #7
              Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

              ...scusate la FRANChezza, ma a me sembra una boiata di categoria uno... me le vedo già le orde di under18 che pogano per entrare in un museo.......

              Commenta


                #8
                Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

                Musei, l’inesistente ‘rivoluzione’ di Franceschini
                di Tomaso Montanari | 21 giugno 2014Commenti (35)


                Una cosa bisogna riconoscerla, a Dario Franceschini: ha il miglior ufficio stampa che si sia mai visto ai Beni Culturali. Già, perché il ministro non si limita a godere dell’effetto Renzi (quello per cui i massimi quotidiani italiani si sono autoridotti a scendiletto del governo), ma dimostra capacità di seduzione mediatica degne di un incantatore di serpenti. Non si spiega altrimenti il coro unanimamente osannante che ha annunciato una “rivoluzione nei musei italiani”. La rivoluzione sarebbe che è stato abolito l’ingresso gratuito per chi ha più di 65 anni. Come dire ai pensionati: “Rimanete ai giardinetti, per favore”. La propaganda dice che quelle gratuità sono state ora concesse ai minori di 18 anni: fosse davvero così si tratterebbe di una singolare applicazione della rottamazione al diritto alla cultura.
                Ma almeno sarebbe una notizia: che però non esiste, visto i minorenni già entrano gratis in tutti i musei statali. E non è nemmeno vero che con quei soldi si faranno entrare gratis gli insegnanti (qualunque cosa insegnino): che è una cosa sacrosanta, ma già decisa da Maria Chiara Carrozza e Massimo Bray.

                E dunque dove vanno i soldi risparmiati con la norma escludi-pensionato? Nell’apertura gratuita della prima domenica del mese e in due “notti al museo” (con ingresso a un euro) all’anno: un po’ pochino per parlare di rivoluzione. Franceschini ha detto che così “si evita l’assurdità che anche facoltosi turisti stranieri over 65 non paghino il biglietto, come avviene oggi”. Ma francamente togliere un diritto a un quinto della popolazione nazionale (questi i numeri) per sbarrare la strada a qualche milionario giapponese o americano non pare proprio un’idea geniale. Dal 1° luglio chi ha la pensione minima non potrà più nemmeno consolarsi esercitando davvero la sua proprietà costituzionale di Michelangelo e Raffaello.

                Se proprio Franceschini voleva recuperare soldi sugli ingressi, poteva seguire le indicazioni della Corte dei Conti, e ritirare la concessione ai grandi gruppi privati for profit che oggi intascano le percentuali sui biglietti dei grandi siti italiani.

                Un ministro per i Beni culturali (specie se progressista) dovrebbe allargare, e non contrarre, il diritto alla cultura. Il gettito della bigliettazione rappresenta oggi circa il 13% del bilancio del patrimonio culturale pubblico: un bilancio che è stato letteralmente dimezzato da Bondi nel 2008. Se Franceschini facesse ciò che davvero dovrebbe fare, e tornassimo a una quota pre-Bondi (riavvicinandoci alla media europea) potremmo permetterci di non far pagare nessuno: e questa sì che sarebbe una rivoluzione. Più in generale, la politica degli annunci dei Beni Culturali meriterebbe un’osservazione più stretta e severa. Nei corridoi del Mibac si sussurra che l’Art Bonus sarà un colossale flop (per il primo anno si calcola che arriveranno 5 milioni di euro: praticamente nulla). E sono interdetti i direttori dei musei cui Franceschini ha scritto personalmente annunciando l’accredito dei soldi dei loro biglietti: non hanno nemmeno un conto in banca, né tantomeno l’autonomia di bilancio per spenderli.

                Se a questo aggiungiamo le recentissime e mediocrissime nomine nei comitati tecnico-scientifici (addirittura oscene quelle per la storia dell’arte) appare chiaro che la rivoluzione sta solo sui giornali. Purtroppo.
                http://www.ilfattoquotidiano.it/2014...chini/1035227/

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                  #9
                  Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

                  Originariamente inviato da owl1974 Visualizza il messaggio
                  ...scusate la FRANChezza, ma a me sembra una boiata di categoria uno... me le vedo già le orde di under18 che pogano per entrare in un museo.......


                  Ok, ma bisogna almeno provarci a far avvicinare i giovani alla cultura. Di certo se dovessero anche pagare ci andrebbero ancora meno.

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                    #10
                    Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

                    ...tu credi davvero che tale pseudo-gratuità (pseudo perché come evidenziato nell'articolo postato da pao3 qui sopra non si tratta di nulla di nuovo) sia lo strumento giusto per creare le condizioni di tale avvicinamento?

                    Commenta


                      #11
                      Re: Dal primo luglio una rivoluzione investirà il sistema tariffario dei musei statali e dei siti

                      Originariamente inviato da owl1974 Visualizza il messaggio
                      ...scusate la FRANChezza, ma a me sembra una boiata di categoria uno... me le vedo già le orde di under18 che pogano per entrare in un museo.......
                      Nel museo (statale) dove lavoro io, i minorenni già entrano gratis. E non ce ne sono molti che fanno la fila per entrare, te lo assicuro. Invece ci sono tanti anziani che vengono e sono contenti di non pagare... forse troppi. Per l'economia dei musei togliere la gratuità agli over 65 è sicuramente un bene, ovviamente non facendo pagare un intero, ma applicando almeno una riduzione (prima di ribattere con "Eh ma gli anziani dovrebbero entrare gratis!", pensate che in alcuni musei civici e nella maggior parte delle mostre private, non entrano assolutamente senza pagare, anzi, a volte non hanno nemmeno il biglietto ridotto).

                      Il venerdì sera aperto, invece, sarà molto poco apprezzato da tutti i miei colleghi (dai colleghi statali un po' di più, visto che a loro risulterà come straordinario, ma no sicuro da chi come me lavora per aziende esterne nei musei statali e quindi viene pagato uguale -e poco niente [si parla di 3€ all'ora per alcuni]- sia che sia martedì, sabato, domenica, giorno o sera), ma magari, se sarà adeguatamente pubblicizzato, potrebbe essere una buona iniziativa.

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