Servizio idrico, in Toscana le bollette più care
Si pagano in Toscana le bollette dell'acqua più salate - spesa media di 676 euro a famiglia - con cifre elevate in particolar modo a Grosseto e Siena (dove Acquedotto del Fiora gestisce il servizio idrico), i capoluoghi di provincia più cari d'Italia con una spesa media di 753 euro; li segue Pisa (dove opera Acque Spa) con 749 euro.
E' quanto rivela l'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha realizzato la 14° indagine sui costi sostenuti da una famiglia (fino a tre componenti e con un consumo medio di 192 metri cubi all'anno) per il servizio idrico integrato nel corso del 2018. Dall'indagine emergono notevoli disparità fra i capoluoghi di provincia della stessa regione, in Toscana ma anche in Lazio, Sicilia, Liguria, Lombardia e Calabria: le differenze sulla spesa sostenuta annualmente dalle famiglie possono superare i 300 euro. La regione più economica è il Molise, con 153 euro l'anno: ma detiene anche il primato negativo della dispersione idrica (68%, rispetto al 36,4% della media nazionale).
© RIPRODUZIO
Si pagano in Toscana le bollette dell'acqua più salate - spesa media di 676 euro a famiglia - con cifre elevate in particolar modo a Grosseto e Siena (dove Acquedotto del Fiora gestisce il servizio idrico), i capoluoghi di provincia più cari d'Italia con una spesa media di 753 euro; li segue Pisa (dove opera Acque Spa) con 749 euro.
E' quanto rivela l'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha realizzato la 14° indagine sui costi sostenuti da una famiglia (fino a tre componenti e con un consumo medio di 192 metri cubi all'anno) per il servizio idrico integrato nel corso del 2018. Dall'indagine emergono notevoli disparità fra i capoluoghi di provincia della stessa regione, in Toscana ma anche in Lazio, Sicilia, Liguria, Lombardia e Calabria: le differenze sulla spesa sostenuta annualmente dalle famiglie possono superare i 300 euro. La regione più economica è il Molise, con 153 euro l'anno: ma detiene anche il primato negativo della dispersione idrica (68%, rispetto al 36,4% della media nazionale).
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